Report Euro Cup 29er Riva del Garda

Il primo giorno, mentre armavamo la barca, sembrava che il tempo volgesse al paggio, difatti, ogni tanto qualche goccia di pioggia scendeva.
L’uscita era prevista per l’una, ma dopo un breaffing con la giuria, sembrava che a loro, il fatto della pioggia non interessava molto, l’importante per loro era che ci fosse aria.
Come da programma all’una barca in acqua.
Il cielo era tutto nuvoloso e sembrava non ci fosse aria, ma appena siamo arrivati davanti Torbole, il vento cambiò radicalmente, l’aria all’improvviso rinforzò e abbiamo cominciato a planare.
Questo è quello che di solito capita col Peler, il famoso vento da nord del Garda. All’inizio sembra che davanti a Riva non ci sia nulla, poi ti sposti verso Torbole e prendi il vento più bello che ci sia.
Comunque torniamo alla regata. All’una e mezza prima prova. Da subito, eravamo un po’ preoccupati per come potesse andare la regata visto che nell’ultimo mese gli allenamenti si erano ridotti drasticamente. Per fortuna abbiamo fatto un po’ di allenamenti a Riva col Peler e tutte le volte come anche durante la regata, c’erano dei salti di vento a destra che sfruttandoli bene ti portavano in boa. Il primo giro alla boa di bolina siamo arrivati quinti e alla fine della regata siamo arrivati sesti. Avevamo un buon assetto in andatura ma c’erano però dei problemi tattici sul fatto di sfruttare al meglio i salti di vento a destra che però ogni tanto diventavano dei buchi che ti impiantavano in mezzo al campo. Alla fine della giornata abbiamo fatto un sesto, un quinto e un ventiduesimo.

La seconda giornata si sperava ci facessero uscire la mattina col Peler invece, la giuria ha deciso di lasciarci la prima partenza all’una. Bene, alla fine il nord è durato a lungo e l’ora, alla fine non è arrivata forte ma solo una leggera brezzolina, aumentata poi verso le 4 che ci ha fatto annullare 2 regate partite e ce ne ha fatta terminare solo una in cui ci siamo qualificati settimi. Il risultato è stato molto soddisfacente visto che, essendo equipaggio pesante da vento forte, siamo riusciti a stare vicino ai nostri diretti rivali (Riccardo-Giacomo)  del circuito nazionale che con vento leggero viaggiano molto.

Il terzo giorno, come tutti i meteo prevedevano, c’è stato brutto tempo con continui acquazzoni che fino alle 4 non ci hanno permesso di uscire, poi, la giuria pur di farci fare una regata ci ha mandati in acqua sotto la pioggia e alla fine niente regate per mancanza di vento.

Quarto ed ultimo giorno di regata, il tempo era decisamente migliorato, la giuria ci aveva messo l’entrata in acqua alle 8,30 con il tempo limite dell’ultima partenza alle 15,00 e un massimo di 4 prove invece che 3 come gli altri giorni.
Sfortunatamente il Peler non c’era e quindi per la prima prova abbiamo dovuto aspettare fino alle 12,00. Per la prima partenza l’aria era abbastanza leggera ma noi apettavamo una forte ora che sarebbe dovuta entrare grazie anche al fatto che a Trieste c’era Bora.
Dalla seconda prova in poi, l’aria è andata sempre più aumentando. L’assetto e le manovre erano molto buone tanto che in boa arrivavamo sempre tra i intorno al quinto o sesto. L’unico problema che al giro di boa ogni volta ci trovavamo davanti quei francesi incapaci di fare un jebset o che, nel tentativo di andare a coprirli, loro essendo più pesanti ci fregavano vincendo a colpi di orza oppure quando sbagliavano il jebset, noi speravamo di riuscire a passarli sotto vento e proprio in quel momento gli si gonfiava il jennaker e ci coprivano.
Comunque fino alla penultima prova, la giornata andava abbastanza bene con 3 ottavi posti e portandoci in classifica generale al quinto posto. Con l’ultima prova abbiamo fatto un undicesimo posto che ci ha fatto scalare in classifica generale all’ottavo posto.
Risultato comunque buono visto che siamo riusciti a qualificarci al primo posto degli italiani dando al secondo italiano 10 punti.

In definitiva è stata una bella esperienza, una bella regata che sicuramente ci migliorerà per le regate future.

Nicolas Piccinelli

Emergenza lago d’iseo. L’Avas di Lovere chiede un intervento immediato per contrastare l’inquinamento del lago

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“Basta rimpalli di responsabilità, per la sicurezza e la tutela del lago serve un intervento immediato”.
Si riaccendono sull’Alto Lago d’Iseo l’emergenza inquinamento delle acque sebine e la battaglia per un lago pulito e una navigazione da diporto sostenibile, rispettosa del lago e dei suoi abitanti stanziali ed occasionali.
L’Avas, associazione velica Alto Sebino, ha promosso ieri a Lovere un incontro con la stampa per sottolineare l’emergenza sicurezza del lago.
“Un problema ormai conclamato che esige un intervento immediato”.


L’incontro fa seguito a una lettera inviata nel mese di agosto alle istituzioni competenti (Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia, Regione, Consorzio Gestione Associata Laghi Iseo, Endine e Moro, Navigazione Lago d’Iseo srl e Arpa Lombardia) nella quale si segnalava l’elevato livello criticità del lago e si chiedeva il commissariamento del lago in materia di qualità delle acque e navigazione da diporto. Richiesta e provocazione che a distanza di un mese e mezzo non hanno avuto nessuna risposta. Ecco allora la decisione di indire un incontro pubblico con la stampa.

“Tutte le denunce fatte in questi anni riguardo la mancanza di controlli da parte degli enti preposti, l’assenza quasi totale di pattugliamento delle acque sebine e la mancanza totale di un informazione trasparente riguardo lo stato di salute del lago sono cadute nel vuoto ? ha spiegato Massimiliano Barro, presidente dell’Avas -, un segnale drammaticamente pesante che denuncia la grande disattenzione degli amministratori verso il lago, i suoi abitanti e i turisti”.
“La triste realtà ?
ha denunciato Barro – è che in materia di qualità delle acque e disciplina della navigazione da diporto, allo stato attuale delle cose il lago d’Iseo e i suoi affluenti dovrebbero essere commissariati, al fine di tutelare gli abitanti ed i turisti da vuoti istituzionali clamorosi”. Una provocazione, certo, che però segnala un forte malessere tra gli abitanti dei paesi rivieraschi e  i fruitori del lago.

I punti di criticità evidenziati dall’Avas si riferiscono specificatamente all’inquinamento provocato dalle imbarcazioni a motore.

1. Teoricamente i motori entrobordo efficienti non scaricano residui d’olio nella sentina, purtroppo però la maggior parte delle unità in navigazione sul lago d’Iseo sono vecchie e non rispondenti alle caratteristiche richieste e il tutto si mischia per poi finire a lago, non ci sono peraltro solo i motoscafi ma anche tutte le barche a vela sopra i 25 piedi che sono dotate di motore entrobordo , la maggior parte della flotta con motore entrobordo (motoscafi e vela) del lago risale agli anni ’80 e ’90 (alla faccia della rottamazione delle automobili Euro è0′).

2. L’O.P.G.R. 58600 prevede il divieto assoluto di gettare a lago acque di sentina (eccetto quelle di origine meteorica) e qualsiasi altro genere di rifiuto compreso le feci, la carta igienica, le acque di scarico dei lavelli  e delle docce/vasche presenti sulle numerosissime unità cabinate. Sul lago però non esiste nessun servizio (pubblico o privato) che recuperi le acque nere e le acque di sentina come previsto dal comma 5 del punto 19 citato pertanto tutto finisce inevitabilmente nel lago.

3. Le sponde con tutta la fascia costiera sono alla mercè di una maleducazione diffusa, si presentano piene di cartacce e con l’introduzione della raccolta differenziata spesso e volentieri di interi sacchetti della spazzatura buttati dalla strada per non aspettare il giorno di consegna.

4. Le barche spazzino ormeggiate ad Iseo, nell’Alto Lago, si vedono rarissimamente e dopo ogni piena dei fiumi ci ritroviamo con le sponde piene di detriti legnosi misti a rifiuti vari trascinati a valle dai fiumi Oglio e Borlezza. Non esiste un servizio di pulizia delle sponde e la rimozione di questi rifiuti è lasciata alla buona volontà degli Alpini o delle altre associazioni di volontariato.





“Che la Valle Camonica inquini tramite il fiume Oglio in modo molto grave rispetto ad altri fattori inquinanti è accertato ? ha riconosciuto Barro – non è però una scusa buona per non affrontare questi problemi, unitamente al fatto che il lago ha raggiunto il numero massimo tollerabile di motoscafi che a prescindere dallo svuotamento delle acque di sentina, comunque inquinano, fanno un rumore spesso oltre la soglia consentita dall’O.P.G.R. 58600 e nel 90% dei casi navigano perennemente in modo illegale mancando di osservare la normativa vigente in materia di velocità e distanza dalla costa”. “Serve coordinamento tra i vari enti competenti e non il classico scaricabarile che si è visto negli ultimi tempi ? ha concluso il presidente dell’Avas –. Chiediamo pertanto a tutti gli enti preposti alla tutela del lago  di interessarsi direttamente al problema prima che sia troppo tardi. Per essere costruttivi sarebbe auspicabile indire al più presto una tavola rotonda dove invitare i consorzi, le comunità montane e le più importanti associazioni che operano sul lago al fine di iniziare un confronto reale su questi temi”.

All’incontro hanno partecipato la società Canottieri Sebino e il Consorzio Turistico I Due Laghi, insieme a una nutrita platea.
L’emergenza è stata sottolineata anche da Carlo Babaglioni tecnico ed allenatore della Canottieri Sebino che ha dichiarato come proprio a causa dei comportamenti pericolosi di numerosi motoscafisti gli allenamenti della Canottieri nei giorni festivi del periodo estivo sono stati sospesi.
Simonetta Urgnani, presidente del Consorzio Turistico I Due Laghi ha denunciato la solitudine e il malessere degli operatori: “Tutti si riempiono la bocca con il turismo ma poi non si fa nulla. Manca una cultura che consideri il turismo una risorsa economica importante. ? questo lo scoglio contro cui ci scontriamo quotidianamente. C’è ancora una mentalità legata all’industria. Serve un coordinamento, un progetto comune”.
Walter Belingheri dell’agenzia di viaggi Ilioproget di Lovere ha ricordato un convegno organizzato a luglio dal Comune e dalla Pro loco di Lovere in cui si annunciava la costituzione di un tavolo di lavoro sul turismo. “Non si è saputo più nulla ? ha detto ? e invece sarebbe auspicabile che il progetto venisse realizzato”.
Dal pubblico l’intervento anche di Carlo Gallizioli, appassionato di vela, che ha ricordato come la battaglia per un lago pulito e sicuro non deve essere fatta solo per i turisti  ma in primis per chi sul lago ci vive ed è turista sul suo territorio.

In chiusura dell’incontro Massimiliano Barro ha annunciato l’intenzione di organizzare un convegno sul problema per la fine di novembre che dovrebbe vedere la partecipazione di istituzioni locali ed esperti locali e regionali.

Articolo de “Il Giorno” del 9 ottobre 2007

Ringraziamenti 29er

Ciao Francesco, io e la mia prodiera Sara volevamo ringraziare te e tutti i soci dell’A.V.A.S. che ci hanno accolte sabato e domenica scorsi per la vostra cortesia e ospitalità.
A partire dal Presidente del vostro circolo, Max che è stato da subito gentilissimo con noi e ci ha fatto vedere un dvd sui 29er mentre aspettavamo.
Poi grazie ancora per i pranzi che ci avete offerto (buonissimi!!) ma soprattutto grazie a te e a Nicolas e Avo che ci avete prestato la vostra barca e insegnato le basi del 29 er.

Speriamo di incontrarvi presto sui campi di regata e di aver modo di ricambiare la vostra ospitalità.

Giulia Zappacosta & Sara Zribi

Matteo Gritti (Avas) argento al Campionato italiano classi olimpiche

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Matteo Gritti, atleta del Circolo velico Avas di Lovere ha conquistato la medaglia d’argento 49er al Campionato Italiano Classi Olimpiche.
Il Campionato si è chiuso sul Lago di Como nei giorni scorsi.
Gritti con al timone Daniele Poli del C.V.C. Intra ha conquistato il 2? posto della classifica dopo 15 agguerritissime regate, dietro Angilella Zucchetti, equipaggio professionista del Lauria di Palermo/Marina Militare.
Buon piazzamento anche per gli altri soci dell’Avas che si sono classificati nella seconda metà della classifica.

Prospettive e retrospettive (Virgilio Cadei)

E’ da parecchio tempo che non scrivo sul nostro blog, ma di avvenimenti che ci hanno visto coinvolti, chi più assiduamente, chi meno, ce ne sono stati diversi : XXXV Lovere-Tavernola-Lovere, Vittorio Porta Trophy-Mondiale Masters, 53? Nastro Azzurro, XXIII Coppa D’Autunno, serata conviviale del 18/9.

In cuor mio pensavo di riuscire a coinvolgerVi maggiormente, tenendo sempre presente gli impegni personali, prioritari rispetto al gruppo.

La prossima iniziativa che stavo pensando è un campionato invernale solo per soling, ma in attesa che si chiariscano certe problematiche in ambito AVAS- L’ORA, se ne riparlerà a metà ottobre; di questa iniziativa ne sarebbero ben contenti sia i Gardesani ( Bruno e fratelli ), sia i Toscani ( Domenico ), sia i tedeschi ( Roman e forse qualcun altro ), sia i Varesotti ( Francesco e fratelli ).

Dopo una lunga telefonata di Paolo Bertotti (ITA 226) che mi ha raccontato le sue vicissitudini del campionato, l’ho pregato di metterle per iscritto e di poterle passare sul blog. Le ho trovate molto interessanti sia perchè dovrebbero essere fonte di aperti scambi di opinioni e sia per certe situazioni estreme che mi hanno fatto sorridere. Ve le riporto.


Mondiale Masters soling Lovere 7/8/9 settembre 2007

– 07/09 assenza di vento
– 08/09 effettuate tre prove
– 09/09 effettuate tre prove


Annotazioni riepilogo errori equipaggio

Timoniere:

1. il giorno 08/09 sono partito con le sartie inferiori e superiori tarate per lO nodi di vento, con un evidente errore di valutazione sia del vento iniziale come di quello dell’ultima regata nella giornata. Ho poi modificato la tensione delle sartie all’inizio del secondo giorno di regate, tarandole su un vento fino a 18 nodi. Non ho inoltre valutato preventivamente il possibile cambio di direzione del vento nel corso del pomeriggio che ha invece portato ad un ­percorso modificato, con bordi conseguentemente più o meno favorevoli in funzione della nuova direzione del vento. Ho così navigato seguendo gli errori di chi – sempre nelle retrovie – mi precedeva.

2. assetto iniziale barca completamente sbagliato perchè ho dato tutta la potenza che potevo alle vele con il risultato pratico di aumentare solo lo scarroccio, navigando sempre senza prodieri agli imbraghi . Nella 5?/6? regata ho tardivamente realizzato tale situazione ed ho tolto tutta la potenza che potevo, agendo sulla taratura delle vele e sull’albero completamente appoppato, realizzando così un assetto più piatto della barca con risultati pratici relativamente migliori, lasciandoci così sistematicamente alle spalle le prime barche!

3. partenze: la prima pessima ,altre quattro mediocri, mentre la seconda è stata assolutamente positiva con davanti di una lunghezza – dopo circa 300 mt dal via – Koch con all’interno Wossala ed io – abbondantemente esterno – terzo a seguire davanti ad altri 22 soling che poi mi hanno tutti regolarmente superato nel corso della prima bolina . Nell’unica partenza -la prima – in cui volutamente mi sono accodato ad un equipaggio ritenuto bravissimo ho realizzato che è meglio sbagliare da soli perchè l’inseguito si è trovato improvvisamente chiuso ed io dietro più chiuso del chiuso!

4. nella seconda regata di bolina per un errore materiale di un pro di ere non ho visto che il trasto del fiocco era finito a fine corsa e quando me ne sono accorto avevo perso in poco tempo circa 50 mt – sulla medesima rotta – da chi mi seguiva in quel momento e che da tale posizione non poteva certo essere un fulmine di guerra!

5. boe di bolina passate 12 volte con passaggi: 2 buoni, 7 mediocri,2 pessimi ed 1 confuso perchè non avevo individuato – per assenza conoscenza segnali – la boa realizzata da un gommone

6. nel traversino prima dell’arrivo della 5? regata ho ingaggiato da sotto vento la barca che mi precedeva di circa una lunghezza alla boa di poppa e la stavo spingendo all’esterno sinistro della barca giuria quando un prodiere ha cominciato a gridare “poggia, poggia”, pensando lui che stessi per investire la barca giuria, mentre io invece ho eseguito tale manovra pensando che stessimo per essere investiti da una barca alla mia destra che io non vedevo in quel momento e che ci poteva solo tamponare. Risultato pratico la barca ingaggiata si è infilata sul traguardo battendoci di mezzo metro e mio contatto diretto di figlio con il Padre!
Nota personale: nel corso della seconda regata Giacomo Pezzotti – dal quale avevo comperato nel 2004 sul lago di Iseo la mia prima barca “cheyenne” carica come diceva lui di gloria – è venuto a salutarmi sul lago e la cosa mi ha fatto da una parte veramente moltissimo piacere, mentre dall’altra, essendo in quel momento all’ultimo posto, mi ha fatto vergognare dentro di me come un ladro!
Risultato pratico sensazione non certo piacevole!


Prodieri:

1. non hanno mai provato nemmeno a far finta ad utilizzare gli imbraghi, facendo così perdere 8?/9? di prua in bolina + il 20/25% di velocità pura alla barca. Affidandomi alla matematica ed applicando tali percentuali di velocità persa al tempo di bolina, si realizza che arrivando ogni volta a 8/1 O minuti di ritardo dal primo classificato, che impiegava circa 60 minuti per ogni regata di cui 30 minuti di bolina e 30 minuti di poppa, si era comunque realizzata in tempo compensato una regata di cui non doversi sempre e solo vergognare !

2. come mia considerazione personale conviene al limite e per assurdo con 15/20 nodi di vento avere due pro di eri di peso agli imbraghi anche senza poi usare lo spin, andando poi così più angolati di poppa, perchè in tale situazione si guadagnano comunque circa 5 minuti ogni ora di regata rispetto alla nostra situazione

3. nel primo traversino della prima regata tutti alzavano – data la favorevole direzione del vento – lo spin dopo la prima boa di bolina . Invece noi alla fine del traversino dopo la seconda boa abbiamo avuto una discussione perchè non voleva alzare lo spin per il troppo vento!

4. spin tenuto quasi sempre bloccato nei due strozzascotte del circuito e quindi messo nello situazione scientifica per non poter rendere. Perdevamo sempre vistosamente di poppa dagli ultimi, anche nel caso di un equipaggio che ha avuto problemi con lo spin, poi ammainato, ed è arrivato comunque prima di noi alla boa di poppa. In tali condizioni su 12 poppe sotto spin non siamo riusciti ad effettuare nemmeno un solo sorpasso!

5. dovevo scendere sempre di poppa piena – per inciso merito assoluto ai giudici di regata che posizionavano le boe in maniera perfetta rispetto alla direzione del vento – perchè riteneva pericoloso effettuare abbattute. Infatti sempre su 12 poppe ho avuto discussioni per far effettuare ben complessive 2 abbattute di cui una peraltro riuscita in modo disastroso. Rispettoso silenzio sugli angoli più favorevoli di poppa per avere più potenza dallo spin !

6. non conosce da che parte si colloca lo spin in funzione della direzione del vento in bolina . Discussione con il coro compatto dei miei prodieri – che asserivano il contrario – per farIo portare nella seconda regata da destra a sinistra essendo l’albero in bolina piegato chiaramente a destra. Mi sembra giusto che con tali conoscenze generali di vela si sia poi dimenticato di far girare la drizza dello spin oltre lo strallo . In tale situazione e per evitare rischi maggiori ho a6vufo saggiamente ammainare lo spin solo circa 60 lungnezze prima della boa di poppa!

7. l’altro prodiere ha preteso che – data la forza di tale vento – venissero tolti i nodi di fine corsa sul circuito dello spin in caso di quasi certa straorza, peraltro di difficile comprensione visto il nostro procedere in sola poppa piena. Acconsentito, ma sia come sia, quando si è trattato di alzare lo spin non c’era più il circuito, finito all’interno della coperta. Lo ha recuperato montandolo in maniera assurdamente sbagliata, creando pesanti attriti che lo rendevano praticamente inutilizzabile . Persi 7/8 minuti di spin per effettuare tale intervento!


Sintesi finale:
Dati i ritardi dal primo classificato e tutti gli errori sopra descritti posso solo concludere alla fine che siamo stati abbondantemente miracolati!

Fabrizio Olmi (Avas) conquista la qualificazione alle Olimpiadi Pechino 2008

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Fabrizio Olmi conquista per l’Italia la qualificazione alle Paralimpiadi di Pechino 2008 per la classe velica 2.4 (imbarcazione che consente anche agli atleti disabili di regatare).
Olmi, socio del circolo velico Avas di Lovere è tornato lunedì da Rochester, nello stato di New York, sul Lago Ontario, dove ha partecipato alle selezioni finali di vela che hanno deciso i Paesi ammessi ai Giochi Paralimpici di Pechino 2008 (l’equivalente dei Giochi Olimpici per atleti con disabilità fisiche-visive).

Dopo una settimana di regate l’atleta milanese-sebino ha conquistato l’agognata quindicesima posizione ottenendo la qualificazione per l’Italia all’appuntamento mondiale di Pechino 2008.

“12 regate, 25 nazioni presenti, 45 atleti di punta tutti selezionati dai campionati nazionali: sono questi i numeri dell’appuntamento che inseguivamo da più di un anno, il Campionato Mondiale della classe metrica 2.4 al Rochester Yacht Club nello stato di New York ? ha detto Massimiliano Barro, presidente dell’Avas -. Nei giorni delle regate è stato un continuo inseguire via internet le classifiche con la speranza di vedere Fabrizio in zona qualifica. Già venerdì notte con il gruppetto di soci presente in Avas per seguire i risultati finali avevamo la certezza dei numeri, ma solo la mail di Fabrizio alle 03.53 ci ha dato la certezza della qualificazione. Il pensiero è corso subito a tutte le associazioni, al comune di Lovere, ai soci e agli amici che hanno creduto in questa avventura che ora può davvero cominciare. Il progetto DISVELA si carica di nuova energia”.

“? un risultato importante di cui siamo molto soddisfatti ? dice Gigliola Fassa, presidente della Polisportiva Disabili Valle Camonica -. Un risultato esaltante per il circolo velico Avas e per il progetto Disvela. Auguriamo a Fabrizio che sia il biglietto per partecipare alle Paralimpiadi”.

Grande soddisfazione anche per il Cip (Comitato italiano paraolimpico) di Bergamo: “? una disciplina che si è affermata da poco tempo nella nostra provincia ? ha detto Luigi Galuzzi, delegato Cip di Bergamo ? e quindi è un risultato ancora più importante. Spero che porti altri ragazzi ad avvicinarsi a questo splendido sport. Le società sportive di Bergamo saranno tutte entusiaste, è un successo importante per tutto il territorio bergamasco”.


Olmi era uno dei due skipper 2.4 (l’altro era Fabio Vignudini del circolo nautico CNR di Rimini)scelti dal Comitato Italiano Paralimpicoper rappresentare l’Italia all’importante appuntamento newyorkese, l’IFDS World Championship, che si è svolto dal 7 al 15 settembre scorsi. Ai due spettava  il compito di qualificare la nostra Nazione alle prossime Paralimpiadi. Sette nazioni erano già qualificate. Rimanevano sei posti disponibili con la Francia, l’Olanda e Danimarca di fatto già qualificate sulla carta.
Conquistato il via libera per Pechino 2008, spetterà alla Federazione scegliere l’equipaggio che andrà alle Olimpiadi. Ed è probabile che questo sarà proprio Olmi.
Olmi aveva già rappresentato l’Italia ai Giochi Paralimpici di Atene nel 2004.

La sua corsa per l’avventura olimpica si inserisce nell’ambito del progetto Disvela, una scuola vela per persone con disabilità motorie nata dalla collaborazione tra AVAS (Associazione velica Alto Sebino), PHB (Polisportiva Handicappati Bergamasca), YCBG (Yacht Club Bergamo) e Polisportiva Disabili Vallecamonica (la scuola ha sede a Lovere presso l’Avas).

La sfida si è aperta ufficialmente a marzo con le prove di selezione italiane che hanno definito la ranking list nazionale e gli equipaggi per il Mondiale IFDS di Rochester (Olmi e Vignudini, appunto).
Il calendario prevedeva 16 regate nazionali e 2 internazionali tra cui il mondiale IFDS, valido per la qualificazione dell’Italia ai Giochi Paralimpici di Pechino 2008.
Olmi ha condotto l’impegnativo percorso di preparazione atletica al circolo velico loverese insieme a Marco Gualandris, l’altro atleta Avas in lizza per Rochester. Per aiutare la loro impresa l’Associazione Velica di Lovere ha promosso tra i soci e gli appassionati una vera e propria cordata di sostegno che ha visto scendere in campo in prima persona il Rotaract èLovere Iseo Breno’.


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l’atleta
36 anni di Milano Fabrizio Olmi è grafico-webdesigner.  Ha iniziato ad andare in barca sulle classe 2.4mR nel 2000 e regatato in ambito nazionale e internazionale conquistando importanti successi. Nel 2004 ha rappresentato l’Italia ai Giochi Paralimpici di Atene. Nel 2005 ha vinto il Trofeo Accademia Navale Livorno; è stato campione italiano F.I.V. classe 2.4mR nel 2003, 2004 e  2005. ? campione italiano in carica della classe 2.4mr C.I.P, titolo che ha conquistato dal 2003 al 2006.


la barca
Il 2.4 è una vera e propria barca “purosangue” caratterizzata da una complessità e sofisticatezza da imbarcazione a bulbo, con la sensibilità di una più semplice deriva. Si tratta di una sorella minore, in termini di dimensioni, ma non di stile di vela, delle più grandi imbarcazioni metriche 6m, 8m e 12m (queste ultime utilizzate per la Coppa America: la generazione di Azzurra). Il timoniere si trova seduto all’interno dello scafo esattamente davanti a tutte le manovre di controllo, le regate vengono disputate in formula “open” cioè aperta a uomini, donne, giovani e non più giovani, abili e disabili, tutti regatano insieme senza nessuna distinzione di categoria. Quello che ha reso famosa nel mondo della vela questa piccola imbarcazione è la possibilità di far regatare atleti normodotati e atleti disabili alla pari, senza speciali classifiche che rilevino tale ‘differenza’ perchè, proprio per le peculiarità del 2.4, atleti con disabilità motorie possono accedere a tale sport con le stesse possibilità di un atleti senza disabilità.

Campionato Nazionale Andora

Andora 2007 –   CAMPIONATO NAZIONALE 420

 

Ore 8.00: partiamo da Lovere a un orario che per essere estate è quasi l’alba alla volta di Andora (Savona) col carrello a pieno carico e il furgone occupato quasi al completo dopo aver raccattato anche i gemelli Buonocore a Bergamo. Dopo qualche ora di viaggio arriviamo ad Andora nel primo pomeriggio, il porto è ampio e la logistica è ben curata dal circolo organizzatore, tanto che le 90 barche hanno la facoltà di muoversi con comodità. Dopo che è arrivato il nostro accompagnatore Giulio Motta, sempre presente a ogni trasferta, col secondo carrello possiamo finalmente scaricare e armare le barche il più velocemente possibile, poi tutti fuori a provare il campo.

Immediatamente ci accorgiamo che abbiamo a che fare con condizioni a cui non siamo abituati. Vento per lo più debole e una maledettissima onda lunga contro la prua di bolina. La solita partitella a calcio timonieri VS prodieri prima di andare a cena serve un po’ a scaricare la tensione. Nei due giorni seguenti ci alleniamo con condizioni di vento leggermente più forte insieme ad altri equipaggi amici, fra cui Federico Maccari e lo stesso Mancinelli (campione d’Italia e d’Europa in 420).

Il quarto giorno c’è il via alla regata vera e propria, ma il vento proprio non ne vuole sapere di salire e non si riesce a disputare nessuna prova. Il giorno seguente non è migliore perchè non ci regala più di un’unica prova, peraltro col vento minimo indispensabile per regatare.

Finalmente nel terzo giorno di regata ci rifacciamo con gli interessi grazie a un vento finalmente teso: tre prove su tre. Da segnalare i buoni piazzamenti degli equipaggi Buonocore e Rossi-Rocchini.

Ma il bello viene il quarto e ultimo giorno di regata, in cui un vento ancora più forte permette alla squadra AVAS buoni posizionamenti con i soliti equipaggi Rocchini- Rossi e i gemelli Buonocore, e anche l’equipaggio Niggeler- Della Chiesa infila tre tredicesimi posti di fila, anche se purtroppo due vengono persi per OCS in partenza, in generale tutta la squadra riesce a risalire in classifica.

Appena rientrati si imballano le barche e si inizia il lungo ritorno a casa, con arrivo verso mezzanotte a Lovere.

Questa nazionale è stata un’importante occasione per fare esperienza al mare  e la qualifica di 5 nostri equipaggi su 6 è stata anche un meritato coronamento di una stagione ricca di sacrifici e impegno da parte di tutta la squadra.

 

Arrivederci a tutti!!!

 

Matteo Della Chiesa

Relazione della giornata di domenica 9 settembre al circolo velico di Lovere

Domenica sono andato al circolo velico di Lovere per provare con un mio amico il 29er. L’ambiente mi è piaciuto molto perchè c’è un’atmosfera sportiva, il circolo è grande e moderno e ci sono tante barche a disposizione.
Ho avuto l’occasione di provare per la terza volta il 29er con un ragazzo molto bravo (Nicolas) che mi ha spiegato come timonare al meglio la barca; inoltre, il preparatore della squadra (Francesco) mi ha spiegato tutte le caratteristiche della barca, insegnandomi a portarla. Durante l’uscita in barca ci ha seguito il preparatore della squadra 29er. L’esperienza mi è piaciuta molto perchè questa barca è divertente e veloce e domenica c’era parecchio vento.

Ringrazio per la disponibilità.
Lodovico Pasquali Coluzzi
Anni 14, residente a Brescia

Nuovo appuntamento con la scrittura creativa e Raul Montanari a Lovere. Due seminari dedicati ai personaggi e allo stile

Nuovo appuntamento con la scrittura creativa a Lovere.
Venerdì 14 e sabato 15 settembre 2007 alle 21 la Libreria Mondadori di Lovere, in collaborazione con l’Avas, propone due incontri dedicati all’arte dello scrivere. Docente d’eccezione è lo scrittore Raul Montanari.

Il primo incontro sarà centrato sui personaggi, sul modo di impostare e far vivere narrativamente un personaggio, protagonista o secondario. Il secondo verterà in particolare sullo stile, sulla scrittura vera e propria: verranno indicati i principi fondamentali per  avere uno stile efficace e i quattro errori capitali da evitare sempre; si analizzerà dove i gusti dell’autore e quelli del lettore coincidono e dove invece divergono (per cui l’autore deve lavorare il doppio, a volte perfino controvoglia!).

I due incontri sono indipendenti l’uno dall’altro: si può partecipare indifferentemente a uno, a due o a tutti e due. L’iscrizione è di 30 euro per il singolo incontro e di 50 euro per le due serate. Gli incontri si tengono alla sede Avas presso il Porto Turistico di Lovere e si chiudono alle 23.
Per informazioni e iscrizioni: Libreria Mondadori di Lovere, piazza Tredici Martiri tel. 035 964124.


Raul Montanari
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Raul Montanari, nato a Bergamo nel 1959, vive e lavora a Milano. Classicista, ha lavorato come consulente per agenzie pubblicitarie, per teatro, cinema e televisione. Ha tradotto autori di narrativa contemporanea (Borges, Graham Greene, Roth, Brink, Wilde, Cormac McCarthy fra gli altri) e classici (come Sofocle, Seneca). Oltre a La perfezione (1994, Premio Linea d’Ombra 1995, UE 1996), ha pubblicato tra l’altro: Il buio divora la strada (Leonardo 1991, Baldini Castoldi 2002), Sei tu l’assassino (marcos y marcos 1997), Dio ti sta sognando (marcos y marcos 1998), Un bacio al mondo (Rizzoli 1998, Selezione Premio Bergamo e Premio Settembrini 1999), con Tiziano Scarpa e Aldo Nove, Nelle galassie oggi come oggi: covers (Einaudi 2001), Che cosa hai fatto (Baldini Castoldi 2001), Chiudi gli occhi (Baldini Castoldi Dalai 2004), La verità bugiarda (Baldini Castoldi Dalai 2005), L’esistenza di dio (Baldini Castoldi Dalai 2006) e la raccolta di racconti ? di moda la morte (Perrone 2007).

I giovani giocatori dell’Atalanta B.C. in trasferta a Lovere per una giornata di vela

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Trasferta al lago per il settore giovanile dell’Atalanta B.C..
Lunedì 3 settembre, accompagnati dalla pedagogista della Società Lucia Castelli, e dall’educatore della Casa del Giovane Filippo Manini, sette ragazzi del settore giovanissimi e allievi, tra i 15 e i 16 anni, sono stati ospiti dell’Avas di Lovere per una giornata di vela.
Dopo una mini-lezione di teoria in aula su nodi, venti e andature i ragazzi hanno armato le barche insieme agli istruttori e hanno veleggiato sul lago a bordo di due j24 imparando i principali segreti della navigazione.

Un pomeriggio all’insegna della natura e del divertimento che ha permesso ai giovani calciatori provenienti dalla Calabria, dalla Liguria, Toscana e altre regioni d’Italia, di avvicinarsi a uno sport nuovo e di conoscere il lago bergamasco.

“I ragazzi durante l’estate sono stati impegnati in tornei internazionali ? ha spiegato Lucia Castelli -. In un pomeriggio di riposo abbiamo voluto dare loro la possibilità di aprirsi a un altro sport, di fare un’esperienza nuova, legata alla natura, e di conoscere più da vicino il territorio orobico”. “? stata una bella opportunità e i ragazzi si sono trovati molto bene”.

Gli allievi dell’Atalanta erano reduci da un importante successo al Torneo dell’Amicizia a Pordenone, dove sono arrivati secondi (ai rigori) (ha vinto il Liverpool), battendo il Real Madrid, il Milan, il Werder Brema e altre squadre.

Masters World Championship Vittorio Porta Trophy 2007 Vincono Auteried e Koch

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Podio tutto straniero per il “Masters World Championship Vittorio Porta Trophy 2007”. La regata – l’appuntamento più importante della stagione velica sebina dell’estate 2007 – si è chiusa ieri a Lovere dopo due giorni di prove.
La nomina a èMaster Champion 2007 della classe internazionale Soling’ è andata all’austriaco Carl Auteried, che ha avuto la meglio sul tedesco Karl Haist (secondo) e sull’ungherese George Wossala (terzo).
Nella classifica open “Vittorio Porta Trophy” la vittoria è andata al tedesco Roman Koch. Il secondo posto allo stesso Auteried e il terzo a Haist.

25 le barche al via per il mondiale loverese. Dopo una prima giornata senza vento che ha visto annullare le prime due prove in programma, la regata SI è svolta regolarmente con vento propizio e temperature estive.

La regata era organizzata dall’Associazione velica Alto Sebino in collaborazione con l’International Soling Class. Gli equipaggi in gara provenivano da Ungheria, Austria, Germania, Stati Uniti e Italia.
Due le classifiche: una, relativa al Masters Soling, relativa agli equipaggi over 40 (il bando di regata prevedeva che il timoniere avesse un’età minima di 50 anni e che la somma delle età dei tre membri dell’equipaggio fosse superiore a 120 anni); e una relativa al Vittorio Porta Trophy, aperto a tutti gli equipaggi Soling senza limiti di età.

Nel corso delle premiazioni, domenica pomeriggio sono giunti complimenti a pioggia per l’organizzazione e la location da tutti i partecipanti che hanno eletto il Masters di Lovere come il migliore degli ultimi 10 anni. Anche l’amministrazione loverese, attraverso le parole del sindaco Vasco Vasconi, ha voluto salutare gli atleti ospiti e ringraziare l’associazione velica per il lavoro, l’impegno e i risultati ottenuti, esprimendo soddisfazione per il circolo e per la città di Lovere, ormai affermatasi come capitale sebina della vela.

Con il Mondiale Soling si chiude la stagione delle regate dell’Avas di Lovere 2007. Il presidente Max Barro ringrazia tutti gli atleti, gli allenatori, i giudici, gli istruttori e i soci che hanno reso possibile questa stagione entusiasmante che ha portato il nome di Lovere e dell’AVAS in giro per il mondo e ha condotto il mondo a Lovere con notevoli risvolti socio economici per la cittadina sebina.


Informazioni e classifiche

Galleria fotografica




Podio Masters World Championship 2007


Podio Vittorio Porta Trophy 2007