NEWS DALL’ ARC 2016

Lasciamo la parola al nostro socio Federico che in diretta dall’ Atlantico ci scrive:

20.11.2016

Finalmente è arrivato il giorno della partenza, non si poteva più aspettare.

Tutti i controlli effettuati, formalità espletate, visitati tutti i ristoranti della zona, fatta cambusa da parte degli esperti, Simone Leonardo Angelo, lavata tutta la frutta e messa nelle reti appese al soffitto ecc. ecc.

Ore 11,30,leviamo gli ormeggi e cerchiamo di guadagnare l’uscita del porto.

Ci troviamo subito nel mezzo di tutte le barche partecipanti alla Regata.

Equipaggi estremamente emozionati, festanti , indossano tutti i Lifejackets obbligatori, sotto si intravedono le magliette colorate con il simbolo dell’Arc.

Le navi in rada suonano le sirene, migliaia di persone assiepate sui moli frangiflutto, salutano festose.

Tra queste vi sono anche i miei figli Laura e Mario, mi hanno fatto una sorpresa venendo a salutarmi, la piccola Arianna e la mamma Mihaela sono dovute rientrare causa febbre alta perché i dentini hanno deciso di crescere proprio adesso.

I duri marinai,esperti di mare e di intemperie, una lacrima nascosta la lasciano cadere.

I primi a partire sono i Catamarani seguiti dopo 15 minuti dalle altre categorie.

Noi partiamo alle ore 13 esatte, partenza perfetta,passiamo la linea pochi secondi dopo il colpo di cannone.

Inizialmente sembra che il vento regga sui 10 nodi ma , aimè, lentamente si affloscia , mettiamo il Gennaker, lo tangoniamo, facciamo tutto quello che possiamo , niente da fare.

In zona aereoporto, famosa per le raffiche violente, niente da fare, anche li vi è solo una brezza.

Passiamo la notte senza vento, massimo 5 nodi , è una tragedia come inizio,

Alle ore 7,30, mentre il sole tenta di farsi vedere , issiamo di nuovo il Gennaker, vediamo cosa succede, siamo fermi, se continua così in America non arriviamo più. Gli alisei non entrano ancora.

27.11.2026

Rriesco solo ora a scrivere poche parole di riassunto, sono successe tante cose che sicuramente mi dimenticherò di qualche cosa.

Tutta la giornata del 21 è stata di bonaccia, verso sera finalmente si leva una brezza da nord/est ed incominciamo subito a ballare, arrivano gli squalls, temporali diversi da quelli del Mediterraneo, niente fulmini e tuoni ma degli imponenti cumuli , neri , carichi di acqua che si muovono molto lentamente e buttano in oceano pioggia , ma tanta, tanta.

Onda piuttosto lunga , alta quanto basta per farci capire che non si scherza.

Navighiamo con trinchetta e randa terzarolata, mai situazione di pericolo, vento sempre sui trenta, trentacinque nodi di reale con circa 20 di apparente.

La barca è molto sollecitata, si comporta bene ma si sente che soffre.

Il malessere, se si può dire così, si percepisce forse per l’onda lunga e implacabile.

La pioggia ci sferza, non molla quasi mai, appena finisce un attimo ci illudiamo e subito ricomincia,

così per 36 ore circa.

Le cerate sono oramai bagnate, l’acqua vince la lotta, penetra dappertutto, quando ci si veste dopo due ore di “riposo” è molto fastidioso.

Nel frattempo, tra un temporale e l’altro, tra un rinforzo di vento , riesco a pescare , verso sera quasi sempre , abboccano dei Lampuga ‘dorado’, pesci bellissimi,li conosciamo bene anche nel Mediterraneo, dove la taglia è molto più piccola.

I primi due sono sui tre Kg. Poi ab bocca un tonnetto, Tombarello di 5 Kg. Ed infine un Lampuga più grosso di almeno 10 Kg.

Il cibo per l’equipaggio è assicurato.

Ho smesso di pescare perché non voglio prendere pesci senza motivo.

Le esche che ho preparato a Las Palmas nel negozietto sul lungomare hanno funzionato bene.

Sono delle traine up and down, polipetti piumati con amo doppio.

La difficoltà è portare il pesce a bordo, con quelle onde e con quel vento, velocità di 9 nodi sono numeri da circo.

Non possiamo fare nulla ma fare gli equilibristi è il ns. forte.

Ora devo fare dei commenti su Simone,è incredibile come possa cucinare in certe condizioni, di notte o di giorno.

La cucina della barca è veramente fatta male, due fuochi piccoli che non permettono a due padelle di stare contemporaneamente sulla fiamma.

Oltre a questo cucina sempre delle cose squisite, si è portato da Parigi sughi ecc, sembra essere in un ristorante al top.

L’unica pecca è che certe volte è in mutande e questo non è il massimo , eh eh eh.

Simone è coadiuvato anche da Angelo, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, sempre disponibile. Fa di tutto e non l’ho mai visto contrariato, cosa difficile in promisquità.

Riceviamo i bollettini con le previsioni del tempo sia dall’ARC che dal mio ufficio dove oramai Oberdan è diventato metereologo professionista.

Queste previsioni, sommate a quelle ricevute da un amico di Simone, vengono analizzate dal Team e vi confesso che non è facile prendere delle decisioni.

Nessuno è abituato all’Oceano, le dimensioni e le masse di Aria sono enormi, quando si decide ‘allora stiamo alti perché c’è più vento, ok è fatta, non ci però dobbiamo dimenticare che ogni variazione comporta due tre giorni di navigazione e nel frattempo cambia tutto , quindi?

Oggi è il 27, abbiamo preferito abbassarci un poco per uscire da quei temporali precedenti, operazione riuscita, è finalmente la prima giornata di sole , bellissima, mare ottimo ma poco vento, cerchiamo di tenere una velocità decente mettendo Code Zero, è una grande vela per venti leggeri.

Biancheria stesa ad asciugare sulle draglie e viaaa.

Risaliamo di qualche grado per evitare di infilarci in un’..area con zero vento.

Meno male che il dissalatore funziona egregiamente, docce, lavare piatti, bucato, per ora è tutto ok.

Siamo circa a metà strada, lunghetta vero ?

Alla prossima.

 

29.11.2016

Prima notte semibagnata, solo uno squall, poco vento all’inizio poi forte da sud ovest.

Summit ,decisione, andiamo a nord, il vento rinforza, saliamo troppo, 315 gradi contro una rotta di 240, VMG negativo.

Virata , rotta 210, VMG 5,6 perfetto direi.

Ora sono le 12 locali, credo, le due in Italia, il vento gira a Nord e mettiamomoi il Code Zero.

Sono arrivati i report dallaì’Arc e siamo ancora primi di categoria.

 

30.11.2016

Non avrei mai pensato di trovarmi in mezzo all’Oceano Atlantico, sensazione impagabile, senza un filo di vento.

Il cielo stellato, fuori da qualsiasi immaginazione, non c’è la Luna e agli occhi la sua luce non da fastidio.

La luce delle stelle, qualche miliardo, anche se fievole riesce a farci vedere l’orizzonte.

Giove ci fa da faro di riferimento, Venere lo segue a ruota.

Mi piace moltissimo ma devo ricordarmi che ho ancora 1.500 miglia nautiche all’arrivo e senza vento rimango qui a fare il contemplatore dell’universo.

Le previsioni danno vento fresco in arrivo questa notte da nord est, lo stiamo attendendo, per ora abbiamo messo, prima Code Zero, poi Jennaker, ora non sappiamo più cosa mettere, arrivano dei refoli ed ogni volta speriamo siano buoni.

Un disastro, tutto il giorno a ciondolare, mi sono arrivati i grib del vento ed effettivamente questa notte dovrebbe arrivare il vento che stiamo aspettando in grazia, siamo pronto ed intanto che scrivo mi hanno chiamato per portare a pagliolo due tonnetti da circa 1 kg cad.

Li sfiletto subito poi ritorno a scrivere per passatempo.

ARRIVA IL VENTO, prima sembra un alito , un respiro, va e viene, lentamente prende coraggio ed incomincia a gonfiare il Code Zero, per chi non lo sapesse, il Code Zero è una vela enorme che si mette a prua al posto del fiocco tradizionale, può reggere un vento non molto forte ma muove Bluetangos con una spinta fantastica.

Manteniamo gli otto nove nodi per ore, durante la notte il vento aumenta e durante il turno dalle due alle quattro cambiamo le vele, giù il Code e su il Genoa.

Meno male che l’ equipaggio è molto bravo, Leonardo F. sempre disponibile e generoso, sembra un Furetto da come si muove a prua con onde di tre quattro metri.

Sembra un mare Mediterraneo sferzato da Maestrale ma è l’Oceano Atlantico con vento da nord.

Tutto il giorno si mantiene il vento , ora sono le ore locali 16,30, due ore meno dell’Italia, il cambio di fuso orario confonde le idee anche qui.

Quello che comanda è la luce, dobbiamo mangiare prima che venga buio, alle ore 18, alle 19 c’è buio mentre la mattina il chiaro arriva molto tardi verso le otto.

Oggi ha abboccato un pesce non troppo grosso, tre kg, Lampuga, Angelo lo ha sistemato ed io ho levato le canne perchè abbiamo ancora i tonnetti.

Vogliamo festeggiare il passaggio del Tropico, ci faremo uno Spritz .Mi dimenticavo di dire che ho problemi i energia a bordo, vi avevo accennato che il generatore di corrente ci aveva abbandonato il primo giorno per problemi al collettore di scarico.

L’unica energia ora che posso utilizzare è quella del motore, con tutrti gli strumenti ed i frigoriferi consumiamo una costante di 16 A ora, troppi.

Inversione drastica, un frigo spento, al posto del pilota automatico , si timona, tutti gli altri strumenti spenti.

Devo ringraziare l’amico Paolo Liberati, le sue indicazioni mi sono state molto utili

Vi assicuro che timonare di notte, al buio pesto, senza strumenti, solo bussola è veramente difficile.

Il consumo si è ridotto della metà esatta, secondo i calcoli il carburante che abbiamo dovrebbe bastare per l’energia fino a Santa Lucia, per sicurezza mi ero messo 50 litri di gasolio nei bidoni a poppa, meno male.

Non abbiamo mai visto ne una barca ne una nave, incredibile, quasi tutte le barche hanno spento l’AIS ancora il secondo giorno, credo per non farsi seguire dagli avversari ed anche per non consumare energia.

Oggi è il trenta novembre, avanti tutta, abbiamo ancora 1.100 miglia per Santa Lucia, morale alle stelle .